NEVRALGIA DEL PUDENDO

PAVIMENTO PELVICO
2 gennaio 2024
Nevralgia del pudendo | Barbara Colombo Blog

Ho molto dolore al pavimento pelvico quando mi siedo, passa un po' se mi alzo e cammino. Questa è la tipica frase che mi riportano le donne che soffrono di una patologia non sempre immediata da diagnosticare: la nevralgia del pudendo.

 

Il pudendo è un grosso nervo del nostro corpo con tante piccole diramazioni che innervano tutta la parte dell’osso sacro e del perineo. Perché è così importante? È il principale responsabile della trasmissione dolorifica del pavimento pelvico.

La nevralgia del pudendo è una sindrome (quindi una patologia che può avere diverse cause) che ha come basi l’intrappolamento del nervo e la vera e propria neuropatia.

Di solito colpisce entrambi i lati del corpo e può avere una moltitudine di sintomi che spesso lo rendono difficile da diagnosticare perché ci si rivolge allo specialista d’organo/distretto che potrebbe non avere competenze più generiche. Spesso dopo anni e anni dolore si sono frequentati ginecologi, urologi, proctologi, specialisti del dolore…si sono fatte tantissime terapie locali e sistemiche per togliere l’infiammazione ma non ci sono stati miglioramenti definitivi.

La qualità della vita di chi soffre di nevralgia del pudendo è davvero peggiorata e compromessa.

 

Come si può risolvere allora? La buona notizia è che si può risolvere e con la corretta terapia multidisciplinare i sintomi spariscono completamente per non ritornare più o comunque non prima di 20 anni (secondo uno studio recente pubblicato nel 2022).

Partiamo dal principio, innanzitutto la diagnosi, chi è in grado di farla? In assoluto un medico fisiatra, al quale se avete fatto altre visite da specialisti dovreste portare tutto il materiale per avere un quadro completo. Il sospetto della diagnosi e l’invio al fisiatra può però avvenire anche partendo dal vostro fisioterapista o dalla vostra ostetrica che sono adeguatamente formati sulla valutazione del pavimento pelvico.

Ecco dunque che a seconda della gravità si parte con lo step di terapie, ovviamente quello meno invasivo. Di cosa si tratta?

  • Innanzitutto cambiamento dello stile di vita, alimentazione e attività fisica andranno regolate in modo tale da calibrare i momenti seduti, in piedi e di riposo. L’alimentazione dovrà essere sicuramente di tipo antinfiammatorio e antiossidante e l’attività fisica non dovrà sovraccaricare le strutture che al nervo pudendo sono legate.

 

  • Prescrizione di farmaci, ad opera del fisiatra, che saranno per il controllo del dolore e per la riduzione dello stesso, all’inizio la terapia sarà un po' più aggressiva per poi lasciare spazio a terapie di mantenimento con integratori alimentari specifici.

 

  • Fisioterapia specifica che vada a mobilizzare il nervo intrappolato, cercando di toglierlo dalla sua gabbia attraverso specifici movimenti e/o manipolazioni dell’area, a volte anche interne per valutare la presenza di trigger point, ovvero la presenza di punti particolarmente dolorosi della muscolatura. Tutti i fisioterapisti possono eseguire questo trattamento? Il mio consiglio è di affidarsi a professionisti specializzati nel trattamento del pavimento pelvico ed in particolare sulla nevralgia del pudendo.

 

Qualora queste tecniche, che funzionano nella grande maggioranza dei casi, non fossero sufficienti significa che la situazione richiede un intervento più invasivo, che vada a bloccare temporaneamente o definitivamente la funzionalità delle fibre dolorifiche di questo nervo. In che modo? Ci sono diversi approcci anche in questo caso come ad esempio:

  • Radiofrequenza, ovvero l’esposizione del corpo ad una carica elettrica ad un determinato voltaggio che passa attraverso i tessuti generando calore. Il calore sappiamo essere un potente antinfiammatorio perché rilassa la muscolatura che spesso intrappola il nervo e quindi riduce ed elimina la sensazione dolorifica

 

  • Iniezione della tossina del botulino, che è un potente neurotossico ovvero agisce bloccando i nervi, le quantità iniettate sono ovviamente minime e calibrate per la risoluzione dei problemi

 

  • L’ultimo e più invasivo metodo è sicuramente la decompressione chirurgica riservata ai casi molto complicati per cui avviene in sala operatoria.

 

L’utilizzo di queste metodiche più invasive non esclude l’utilizzo di quelle meno invasive anzi, spesso viene comunque a seguito di questi interventi consigliato e anzi prescritto il protocollo meno invasivo.

È evidente che in questo caso il fai da te non solo sarebbe perfettamente inutile ma anche dannoso perché la nevralgia del pudendo è una patologia molto complessa. Il mio consiglio finale è di rivolgersi a professionisti competenti che sapranno collaborare tra loro per risolvere la situazione e migliorare la vostra qualità della vita.









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