CONSEGUENZE DELLA CICATRICE DA TAGLIO CESAREO: UN CASO CLINICO

PERCORSO NASCITA
8 aprile 2024
Conseguenze della cicatrice da taglio cesareo: Un caso clinico | Barbara Colombo Blog

 

“Da dopo il parto ho ridotto notevolmente la mia mobilità articolare, sento dolore a ruotare dentro e fuori le gambe oltre un certo limite e soffro spesso di mal di schiena e dolori alla sciatica”. Così si presenta da me B. che ha partorito da quasi un anno con un taglio cesareo d’urgenza a 33 settimane gestazionali.

 

La domanda che vogliamo porci insieme è questa: è possibile che il tipo di parto abbia portato a queste conseguenze? La risposta è ovviamente sì ma vorrei spiegarvi il perché.

 

Analizziamo insieme che cos’è una cicatrice: dove prima c’erano pelle, sottocute, muscoli e mucose che avevano delle loro caratteristiche strutturali e di elasticità ora troviamo un tessuto di riparazione. Questo tessuto è importantissimo e necessario al mantenere la funzionalità di organi e tessuti ma è diverso a livello di composizione. Non è elastico come il tessuto di prima, è più corto rispetto ai tessuti presenti in precedenza e quindi tira un pochino il tessuto sano che connette. Stiamo parlando del tessuto connettivo.

Chiaramente è possibile che si creino anche delle aderenze post taglio cesareo ma non è mia competenza quindi non ne parleremo e ci limiteremo a capire perché il tessuto connettivo che si crea sotto una cicatrice da taglio cesareo può causare tutti questi problemi.

 

Immaginate la localizzazione di quella cicatrice e gli organi che interessa. Siamo nel bacino, molto in basso. Gli spazi sono ristretti e l’utero tagliato, i muscoli retti dell’addome spostati, cute e sottocute sono in relazione anche con altre strutture corporee: vescica e intestino per l’utero; retti addominali, psoas, piriforme e otturatore interno (solo per citare alcuni muscoli della zona) che connettono la parte superiore del corpo a quella inferiore, per quanto riguarda il sottocute; nervo pudendo, ileo-ipogastrico e altri nervi passano proprio da quelle parti per andare ad innervare le gambe.

Già solo questa descrizione anatomica basterebbe a capire perché la ridotta mobilità e il dolore può essere legata alla cicatrice da taglio cesareo.

 

Aggiungiamoci le caratteristiche del tessuto connettivo che è più rigido. Cosa può succedere? Se da una parte è più corto deve stirare l’altra causando dolore e magari intrappolando pure i nervi (compreso il nervo sciatico) che lo aumentano. Inoltre il nostro corpo è fatto per mantenere l’equilibrio e quindi per farlo dove da un lato ci sarà una distensione dall’altro ci sarà una contrattura che a sua volta causa dolore.

Infine la poca elasticità del tessuto connettivo riduce notevolmente l’ampiezza di movimento muscolo scheletrico ed ecco spiegato perché le anche della nostra B non hanno più la stessa mobilità.

 

Come può risolvere la nostra B.? Trattare la cicatrice da taglio cesareo è ormai una delle raccomandazioni più importanti del dopo parto. Appena si sarà rimarginata potrà iniziare a porre sopra dell’olio ma ancor meglio del miele che nutre la pelle e lasciarlo in posa per 45 min al giorno.

Successivamente si potrà trattare con diverse tecniche e modalità a seconda del professionista scelto ma è davvero importante farlo sia per la funzionalità di tutto il corpo, sia per la salute e il benessere del pavimento pelvico, sia per eventuali future gravidanze se B. deciderà di averne altre.









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